FABIO PICCIONI
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La città invisibile

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L'area industriale di Porto Torres è sempre stata per me una porzione di territorio molto interessante. Con le sue fabbriche e le decine di strade deserte e tutte uguali restituisce una sensazione di smarrimento e di isolamento. Ad un passo dalla città e sulla via per la popolarissima spiaggia di Stintino, questa zona è attraversata principalmente da macchine che vi transitano senza fermarsi, eccetto pochi casi. Questo spazio di terra è caratterizzato anche dal molo turistico e il turista che sbarca a Porto Torres si trova di fronte alle rovine industriali dell'Alba Cementi che non può fare a meno di notare. Quindi ricapitolando, cittadini e turisti devono necessariamente transitare in quest'area per spostarsi da e per la città o per le spiagge ma nessuno sembra volersi fermare ad osservarla, a riflettere sul luogo che è oggi e sul luogo che è stato.

Occorre sapere infatti che quella che oggi è zona industriale prima era caratterizzata dall'agricoltura e dalla pesca. È solo recentemente, negli anni sessanta, che viene completamente modificata sulla spinta di alcuni gruppi industriali trasformandola nella realtà produttiva più estesa del nord Sardegna. Questa nuova e fiorente realtà però durerà poco perché già a partire dagli anni novanta diversi impianti falliscono fino ad arrivare ai giorni odierni in cui poche piccole imprese sopravvivono in mezzo a tantissime aziende abbandonate.

È dal 2003 che documento questo fenomeno ed in questi anni diverse cose sono cambiate. Alcune aziende hanno chiuso, qualcun'altra ha aperto, alcune fabbriche sono state parzialmente demolite e una bonifica da amianto è iniziata diversi anni fa rimanendo incompleta. Tetti che vengono giù, capannoni svuotati e ciminiere abbattute diventato i martiri del cambiamento. Il problema è che nessuno si accorge di queste continue mutazioni. Della zona nessuno sembra volerne parlare, quasi fosse un tabu. Ed è questo che mi ha spinto a fotografarla, a viverla in un certo modo. Per capire. Anche in altre parti d'Italia osservare impianti produttivi chiusi trasmette un senso di sconforto, è come se un nemico invisibile avesse vinto sul territorio. Ma è il corso degli eventi e tutto è ciclico. Dobbiamo imparare ad osservare la città con occhi nuovi cercando di immaginarne un futuro.

Ecco un estratto da questo lavoro.
La città invisibile
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