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La città invisibile
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L'area industriale di Porto Torres è sempre stata per me una porzione di territorio molto interessante. Con le sue fabbriche e le decine di strade deserte e tutte uguali restituisce una sensazione di smarrimento e di isolamento. Ad un passo dalla città e sulla via per la popolarissima spiaggia di Stintino, questa zona è attraversata principalmente da macchine che vi transitano senza fermarsi, eccetto pochi casi. Questo spazio di terra è caratterizzato anche dal molo turistico e il turista che sbarca a Porto Torres si trova di fronte alle rovine industriali dell'Alba Cementi che non può fare a meno di notare. Quindi ricapitolando, cittadini e turisti devono necessariamente transitare in quest'area per spostarsi da e per la città o per le spiagge ma nessuno sembra volersi fermare ad osservarla, a riflettere sul luogo che è oggi e sul luogo che è stato.
Occorre sapere infatti che quella che oggi è zona industriale prima era caratterizzata dall'agricoltura e dalla pesca. È solo recentemente, negli anni sessanta, che viene completamente modificata sulla spinta di alcuni gruppi industriali trasformandola nella realtà produttiva più estesa del nord Sardegna. Questa nuova e fiorente realtà però durerà poco perché già a partire dagli anni novanta diversi impianti falliscono fino ad arrivare ai giorni odierni in cui poche piccole imprese sopravvivono in mezzo a tantissime aziende abbandonate.
È dal 2003 che documento questo fenomeno ed in questi anni diverse cose sono cambiate. Alcune aziende hanno chiuso, qualcun'altra ha aperto, alcune fabbriche sono state parzialmente demolite e una bonifica da amianto è iniziata diversi anni fa rimanendo incompleta. Tetti che vengono giù, capannoni svuotati e ciminiere abbattute diventato i martiri del cambiamento. Il problema è che nessuno si accorge di queste continue mutazioni. Della zona nessuno sembra volerne parlare, quasi fosse un tabu. Ed è questo che mi ha spinto a fotografarla, a viverla in un certo modo. Per capire. Anche in altre parti d'Italia osservare impianti produttivi chiusi trasmette un senso di sconforto, è come se un nemico invisibile avesse vinto sul territorio. Ma è il corso degli eventi e tutto è ciclico. Dobbiamo imparare ad osservare la città con occhi nuovi cercando di immaginarne un futuro.
Ecco un estratto da questo lavoro. The industrial area of Porto Torres is a very interesting subject. With its factories and dozens of streets it gives back isolation and dismay. Near to the city and location of the tourist jetty, it is crossed by thousands of people but nobody seems to stop there.
Before the sixties in this area there was only agricultural and fishing activities. From the sixties till the nineties it became the biggest industrial pole of all north. Nowadays a few companies survive, surrounded by failed others.
It's since 2003 that I've been shooting in this territory and lots of things are changed since then but nobody seems to notice it. Nobody wants to care about it. We must think of resetting everything here and start thinking about the future. We have to change the way we look at it.
This is an extract from the work.
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