FABIO PICCIONI

Fotografie: Alghero non da cartolina

date » 17-08-2022 12:43

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Angoli insoliti nella città di Alghero.

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Fotografie: Chiese e miniera

Nella foto una veduta laterale della chiesetta di San Severino a Monteponi, Iglesias.

La chiesa è dedicata a Severino De Villa, canonico della cattedrale di Iglesias, e pare edificata nel 1784 come indica una lapide vicino all'ingresso : “In onorem Sancti Severini Episcopi Severinus De Villa edificavit MDCCLXXXIV”.

Sullo sfondo le discariche provenienti dall'impianto elettrolisi che assumono una colorazione rossastra anche per la presenza di ossidi di ferro provenienti dalla lavorazione delle calamine. Questi fanghi sono noti alla popolazione locale come fanghi rossi.

La piccola chiesa rimase poi abbandonata per molti anni fino al 1957 con l'arrivo dei Fratelli del Vangelo nella piccola frazione di Bindua. I confraterni infatti stabilirono temporaneamente la loro dimora in questa piccola sagrestia al lato della chiesa condividendo con la popolazione locale, che ben li accolse, gioie e dolori della vita in miniera, quella di San Giovanni.

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Notizie: Montiferru, grazie a tutti

Grazie infinite a tutte le persone che sabato scorso erano presenti alla presentazione di “Montiferru”, è stata una serata magnifica.

In primis grazie a Roberta Mela che con grande maestria ha gestito la conversazione con il pubblico. Grazie ad Andrea, Giovanni, la mia Anto e Sara, Paolo, Giacomo, Eleonora, Costa e gli altri fraterni compagni di avventure dell’associazione culturale Luci sul Territorio.

Grazie ai grandi Amici che ieri sono venuti, alcuni anche da molto lontano.

Infine grazie a MyPhotoPortal e al Sant Miquel per aver contribuito alla creazione dell'evento.

I volumi che erano in tiratura limitata di 50 copie sono terminati, alcuni mi hanno chiesto se ci sarà una seconda ristampa. Ancora non saprei ma non lo escludo.

Ecco qualche foto della serata.

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Fotografie: Gente di miniera, Renato e Pozzo Baccarini

In tutti questi anni di miniere ho incontrato delle persone che spendono gran parte della loro vita per salvaguardare luoghi carichi di storia che altrimenti rischierebbero di perdersi nell'oblio del tempo. Persone speciali che, a titolo puramente gratuito, hanno intrapreso delle strategie di recupero e salvaguardia delle zone minerarie.

Renato Tocco è una di queste. Nel 2012 decide di acquistare un lotto contenente una miniera dismessa nei pressi di Iglesias nell'ottica di riportare alla luce tutta la sua straordinaria storia: Pozzo Baccarini. Lì dove nel 1883 si accesero le prime lampadine dell'isola, lì dove è presente una linea ferroviaria a scartamento ridotto e la bellissima galleria ferroviaria Pellegrini della linea Monteponi-Porto Vesme, lì dove è presente l'ultimo accesso esistente ad una delle opere ingegneristiche più grandi del mondo minerario: la galleria di scolo Umberto I.

Figlio di minatore, Renato traspira passione. Suo papà iniziò nel 1949 nei monti dietro casa, a Monte Agruxiau per poi spostarsi in quasi tutte le miniere dell'AMMI. Fortemente interessato alla storia, Renato ha intrapreso diverse azioni per far si che il sito torni a riemergere dal suo importante passato e tornare a splendere. E così in questi anni ha ospitato progetti con le scuole, escursioni e tante persone appassionate di storia del territorio, coinvolgendo enti e istituzioni e cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della tutela del patrimonio.

Per me un amico importante, una persona che mi ha aiutato tantissimo in tutti questi anni di ricerche. Tante volte mi ha accolto nel suo terreno contribuendo a portare avanti il mio progetto a lungo termine Land of Mines-Terra di Miniere. A lui devo molto.

Nella sua pagina Facebook potete trovare diverse informazioni su questo straordinario sito.

Grazie Renato, continua a lottare.

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Notizie: Grazie Miniera di Rosas

Io e l'amico e artista sonoro Fabio Tallo siamo appena rientrati dalla magnifica esperienza all'Ecomuseo Miniere di Rosas dove le mie immagini hanno incontrato i suoi suoni dialogando con un ambiente a noi molto caro: quello minerario.

In primis voglio ringraziare Pierluigi e Ivana che nonostante la drammatica situazione in cui vessa la gestione del sito minerario hanno fatto di tutto per farci sentire a casa. Poi i gentilissimi Federico e Mara che ci hanno aiutato moltissimo a diffondere l'evento tra i locals. Grazie al fraterno amico Michele che con la sua preparazione ormai è un punto di riferimento nel nostro progetto. E poi ancora grazie all'Assessore al Turismo del Comune di Narcao Paola Gambula che ci ha manifestato tutta la cordialità e l'accoglienza di un territorio splendido e ricco di specialità. Grazie a Matteo, Ame e tutta la crew hc di Cagliari che come sempre sa fare emozionare il sottoscritto con sorprese degne di nota. Grazie a Giovanni e Marco del MUDIS per aver creduto in noi fin dall'inizio e grazie a chiunque sia venuto a trovarci in queste splendide giornate.

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Notizie: in mostra all'Ecomuseo Miniere di Rosas

Amici, come alcuni di voi avranno capito, con l’amico e artista Fabio Tallo da oltre un anno abbiamo intrapreso un percorso esperenziale che ci sta portando a vivere i luoghi in maniera nuova, immersiva, portandoci a metterci degli interrogativi e a cercare di trovare poi quelle che sono le risposte alle dinamiche attuali del Paesaggio contemporaneo. Il territorio è sempre in continua mutazione ma mai come in questa Isola è così particolarmente evidente. Basti pensare a quello che accade in zone di miniera o, ad esempio, in quei luoghi in cui eventi drammatici come gli incendi trasformano questa terra in maniera repentina. In questi mesi trascorsi le mie immagini si sono connesse con i suoni di Fabio Tallo arrivando a costituire un nuovo linguaggio che a sua volta cerca di dialogare con il territorio.

E così per la XIV Giornata Nazionale delle Miniere abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo e saremo presenti sabato 28 maggio nella bellissima Miniera di Rosas con un nostro evento dal titolo: Paesaggi Minerari-letture, prospettive, interpretazioni che prevede una mostra fotografica, un talk e un liveset di musica elettronica, il tutto in simbiosi con l’ambiente. L’esposizione sarà inaugurata alle ore 10:00 presso la Sala Conferenze della miniera, adiacente alla maestosa laveria. Si tratta di un estratto dalle immagini che costituiscono il mio progetto a lungo termine “Land of Mines/Terra di Miniere”. Nel pomeriggio invece ci sposteremo nel piccolo e accogliente piazzale della ciminiera per un breve talk che avrà inizio alle 17:30 con il titolo “Digressioni”. Questo discorrere assieme ci accompagnerà all’inizio del liveset di Fabio Tallo dal titolo "Cronache di polvere" che con i suoi paesaggi sonori ci porterà attraverso il tramonto in questa magica valle.

Voglio precisare che tutto questo è possibile grazie all’associazione Museo Diffuso Insediamento Sparso - MuDIS di Santadi, all’associazione Miniere di Rosas e al Comune di Narcao che credono in noi e in quello che facciamo.

Vi aspettiamo a Rosas amici, dove ogni cosa prenderà il suo posto.

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Fotografie: Sassari, il grattacielo ai margini di Montelepre

Veduta di uno dei condomini più alti del quartiere storico di Montelepre a Sassari, oggi Monserrato-Rizzeddu, sito in via Washington.

A partire dagli anni '50 attraverso il piano di intervento INA-Casa iniziò in questa zona la costruzione di palazzine residenziali pubbliche in cui trovarono alloggio inizialmente molte famiglie povere.

Dal 1970 al 2012 un locale al piano terra di questo grattacielo ospitò la chiesa del quartiere in cui don Marcello Brangi celebrò la messa per oltre 30 anni. Oggi la nuova chiesa di San Giovanni Bosco è stata edificata in uno spazio a circa 200mt dal grattacielo ed il nuovo salone parrocchiale è stato dedicato alla figura di Don Brangi, parroco molto amato da tutto il quartiere, morto nel 2003.

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Fotografia: Storia delle macchine da cucire


L'attività industriale della Necchi ebbe inizio dalle mente visionaria di Ambrogio Necchi che intraprese e continuò il mestiere di fonditore ereditato dal padre e dal nonno. Alla fine del 1880 prese in mano la fabbrica di famiglia nel centro di Pavia che dava lavoro a 170 operai e che costruiva pezzi di ricambio in ghisa per macchinari.

Nel 1919 Vittorio Necchi, figlio di Ambrogio, tornato dal fronte della prima guerra mondiale, e rimasto orfano di padre, si ritrovò sulle spalle la gestione dell'attività di famiglia. Inizialmente non aveva inclinazione per la meccanica ma era interessato soltanto agli studi classici, alla fotografia e all'allevamento di animali.

Dalla insistente richiesta di sua moglie per l'acquisto di una macchina per cucire gli venne l'idea di fabbricare una macchina per uso domestico utilizzando in parte la ghisa che producevano le fonderie di famiglia.

Un'idea pazzesca, che significava mettersi in competizione con macchine di rinomati marchi tedeschi, americani e russi.

Vittorio Necchi aprí così un piccolo stabilimento alla Torrettina, sulla via Vigentina con una quarantina di operai, dove prendendo spunto dalle macchine della concorrenza creò il modello "BD". I primi esemplari erano azionati a mano: attraverso una manovella applicata al volano, con la mano destra si produceva il movimento dell'ago, della spoletta e l'avanzamento per trascinamento del tessuto, mentre con la mano sinistra si controllava la sua posizione e l'indirizzamento.

Dopo qualche anno, superata l'iniziale diffidenza dei consumatori per il prodotto nazionale e offrendo un elevato rapporto qualità/prezzo si riscontrarono i primi risultati incoraggianti, tanto che nel 1924 la fabbrica si spostó nel nuovo sito di Piazza D'armi dove incremento sensibilmente la produzione.

La NECCHI divenne la macchina per cucire più imitata e ricercata in tutto il mondo. Dopo la seconda Guerra Mondiale, Necchi diventó la più grande fabbrica di macchine per cucire d'Italia: in grado di produrre piu di 1.000 macchine al giorno, con 4.500 dipendenti, 10.000 negozi di vendita ed un marchio conosciuto in tutto il Mondo.

*Questo testo è tratto dal sito ufficiale di Necchi Italia.

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Fotografie: Rapporti tra S.B.F. e città di fondazione.

Arborea: osservazione di un silos progettato dall'Ing.Carlo Avanzini per conto dell'allora Società Bonifiche Ferraresi, 1932. La città allora si chiamava Mussolinia e prima ancora Villaggio Mussolini. Sarà solo il 17 febbraio 1944 che il comune assumerà il nome odierno.

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Fotografie: Argentiera, laveria per il trattamento del minerale.

Miniera dell'Argentiera, Sassari.

Veduta della laveria gravimetrica che riceveva minerali di piombo e zinco provenienti dai cantieri di miniera vecchia, poco più a sud-est attraverso Pozzo Podestà. Il minerale misto allo sterile veniva trasportato dal pozzo alla laveria attraverso vagoni trainati da muli e cavalli e spesso spinto dall'uomo. Il minerale misto era destinato alla laveria mediante la grande tramoggia ancora oggi visibile mentre lo sterile veniva trasportato più in fondo e riversato in discarica.

L'arricchimento del minerale nei primi tempi della miniera veniva effettuato a mano da donne e bambini mentre a partire da fine ottocento la laveria consentiva la separazione del minerale per lavaggio, sfruttando le differenze di peso specifico esistente tra i minerali e gli sterili connessi.

La laveria trattava fino a 42-45 tonnellate di grezzo al giorno, fornendo circa 18 tonnellate di minerale mercantile di cui 9/10 di blenda e 1/10 di galena.

I fanghi di lavorazione venivano scaricati direttamente in mare mentre il minerale concentrato partiva su barche a vela dalla spiaggia di San Nicola e trasportato fino a Porto Conte dove veniva trasferito su battelli che facevano rotta verso i porti del Nord Europa.

Il 2 giugno del 1951 ci fu un tragico incidente proprio sul lato mare della laveria in cui perse la vita l'operaio Mario Ravotti mentre eseguiva alcuni lavori all'esterno precipitando da un'altezza di circa 15 metri.

L'11 luglio 1962 la società Correboi presenta istanza per sospensione dei lavori e il 21 settembre 1963 viene accettata la rinuncia alla concessione.

Attualmente la laveria è stata parzialmente recuperata da lavori di restauro per poi essere nuovamente riabbandonata a se stessa.



Ringrazio Dott. Ottelli per le preziose informazioni storico/tecniche.

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