FABIO PICCIONI

Eventi: Grazie Museo del Carbone

Grazie a Mauro Villani e al Museo del Carbone per aver creduto nel mio lavoro, grazie Gesualdo Congiu, Luigi Puddu e Maurizio Murgia per aver condiviso pubblicamente le vostre testimonianze, grazie Fabio Granitzio per averci illustrato la tua lungimirante esperienza.

E poi grazie agli amici che sono venuti e che ci sono sempre: senza di voi sarebbe impensabile.

Grazie a Gian Paolo Frau che da anni, con maestria, stampa i miei lavori.

Grazie al Centro Italiano della Cultura del Carbone, grazie al Comune di Carbonia, grazie al Parco Geominerario della Sardegna, grazie alla Federazione Speleologica Sarda, grazie a AIPAI-Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale.

E infine grazie a tutti i visitatori che in un caldo venerdi sera hanno voluto condividere con me questo cammino in terra di miniere.

La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre.

Foto di Andrea Salvatore Livesu

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Video: Voci di miniera, Salvatore Loru

Questo è un estratto da un'intervista raccolta all'ex minatore Salvatore Loru nella sua casa museo a Nebida in data 24-11-2022. Salvatore racconta quali sono stati i motivi che hanno portato alla creazione della grande frana nella miniera di Acquaresi, luogo in cui ha lavorato per moltissimi anni come fornellista.


Questa intervista fa parte di una raccolta di testimonianze per il mio progetto "Land of Mines, Terra di Miniere".

Fotografie: Pozzi sovrani

Sulcis-Iglesiente. Uno dei pozzi principali in una miniera di piombo e zinco. La sua costruzione risale al 1863 e la sua entrata in funzione al 1869.

Situato a quota +206 metri slm arrivò inizialmente a quota +85 metri slm in cui era presente la falda acquifera. Successivamente grazie al processo di eduzione delle acque si arrivò fino a quota +45 metri slm fino a che, nel 1871, una galleria in avanzamento tagliò una frattura dalla quale venne fuori un'enorme quantità di acqua che riportò la falda a quota +70 metri slm. Nel 1880 grazie alla costruzione di un'imponente galleria di scolo il livello delle acque si attesta a +26 metri slm e questa sarà la situazione fino alla fine del secolo.

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Fotografie: Nelle montagne del Cixerri

Io da sempre, ancor prima di fotografare, sento l’esigenza di vivere determinati luoghi in maniera intensa, di restare più a lungo, di tornarci tante volte. Si instaura così un rapporto fatto di rumori, di sensazioni, di profumi e altre innumerevoli cose. Quando un posto mi diventa familiare ecco, a quel punto mi sento pronto ad osservare, spettatore fortunato di una terra che è qui da molto prima di me e che resterà qui anche quando io non ci saro’più.

Prima della forma e anche della sostanza viene quindi l’esperienza, l’immersione. Senza di questo sento che sto solo attraversando qualcosa ma non mi rimane nulla di quel vissuto.

Ho scattato questa immagine appena uscito dalla tenda dopo una notte tempestosa in cui sembrava dovesse volare tutto via, li tra le montagne.

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Fotografie: Sulla via dell'argento

Sarrabus, visione parete lato est di un vecchio ospedale edificato nel 1890 all'interno di un villaggio in una miniera di piombo e zinco con alti tenori in argento.

Tratto da "Land of Mines - Terra di Miniere".

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Fotografie: Chiese e miniera

Nella foto una veduta laterale della chiesetta di San Severino a Monteponi, Iglesias.

La chiesa è dedicata a Severino De Villa, canonico della cattedrale di Iglesias, e pare edificata nel 1784 come indica una lapide vicino all'ingresso : “In onorem Sancti Severini Episcopi Severinus De Villa edificavit MDCCLXXXIV”.

Sullo sfondo le discariche provenienti dall'impianto elettrolisi che assumono una colorazione rossastra anche per la presenza di ossidi di ferro provenienti dalla lavorazione delle calamine. Questi fanghi sono noti alla popolazione locale come fanghi rossi.

La piccola chiesa rimase poi abbandonata per molti anni fino al 1957 con l'arrivo dei Fratelli del Vangelo nella piccola frazione di Bindua. I confraterni infatti stabilirono temporaneamente la loro dimora in questa piccola sagrestia al lato della chiesa condividendo con la popolazione locale, che ben li accolse, gioie e dolori della vita in miniera, quella di San Giovanni.

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Fotografie: Gente di miniera, Renato e Pozzo Baccarini

In tutti questi anni di miniere ho incontrato delle persone che spendono gran parte della loro vita per salvaguardare luoghi carichi di storia che altrimenti rischierebbero di perdersi nell'oblio del tempo. Persone speciali che, a titolo puramente gratuito, hanno intrapreso delle strategie di recupero e salvaguardia delle zone minerarie.

Renato Tocco è una di queste. Nel 2012 decide di acquistare un lotto contenente una miniera dismessa nei pressi di Iglesias nell'ottica di riportare alla luce tutta la sua straordinaria storia: Pozzo Baccarini. Lì dove nel 1883 si accesero le prime lampadine dell'isola, lì dove è presente una linea ferroviaria a scartamento ridotto e la bellissima galleria ferroviaria Pellegrini della linea Monteponi-Porto Vesme, lì dove è presente l'ultimo accesso esistente ad una delle opere ingegneristiche più grandi del mondo minerario: la galleria di scolo Umberto I.

Figlio di minatore, Renato traspira passione. Suo papà iniziò nel 1949 nei monti dietro casa, a Monte Agruxiau per poi spostarsi in quasi tutte le miniere dell'AMMI. Fortemente interessato alla storia, Renato ha intrapreso diverse azioni per far si che il sito torni a riemergere dal suo importante passato e tornare a splendere. E così in questi anni ha ospitato progetti con le scuole, escursioni e tante persone appassionate di storia del territorio, coinvolgendo enti e istituzioni e cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della tutela del patrimonio.

Per me un amico importante, una persona che mi ha aiutato tantissimo in tutti questi anni di ricerche. Tante volte mi ha accolto nel suo terreno contribuendo a portare avanti il mio progetto a lungo termine Land of Mines-Terra di Miniere. A lui devo molto.

Nella sua pagina Facebook potete trovare diverse informazioni su questo straordinario sito.

Grazie Renato, continua a lottare.

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Notizie: in mostra all'Ecomuseo Miniere di Rosas

Amici, come alcuni di voi avranno capito, con l’amico e artista Fabio Tallo da oltre un anno abbiamo intrapreso un percorso esperenziale che ci sta portando a vivere i luoghi in maniera nuova, immersiva, portandoci a metterci degli interrogativi e a cercare di trovare poi quelle che sono le risposte alle dinamiche attuali del Paesaggio contemporaneo. Il territorio è sempre in continua mutazione ma mai come in questa Isola è così particolarmente evidente. Basti pensare a quello che accade in zone di miniera o, ad esempio, in quei luoghi in cui eventi drammatici come gli incendi trasformano questa terra in maniera repentina. In questi mesi trascorsi le mie immagini si sono connesse con i suoni di Fabio Tallo arrivando a costituire un nuovo linguaggio che a sua volta cerca di dialogare con il territorio.

E così per la XIV Giornata Nazionale delle Miniere abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo e saremo presenti sabato 28 maggio nella bellissima Miniera di Rosas con un nostro evento dal titolo: Paesaggi Minerari-letture, prospettive, interpretazioni che prevede una mostra fotografica, un talk e un liveset di musica elettronica, il tutto in simbiosi con l’ambiente. L’esposizione sarà inaugurata alle ore 10:00 presso la Sala Conferenze della miniera, adiacente alla maestosa laveria. Si tratta di un estratto dalle immagini che costituiscono il mio progetto a lungo termine “Land of Mines/Terra di Miniere”. Nel pomeriggio invece ci sposteremo nel piccolo e accogliente piazzale della ciminiera per un breve talk che avrà inizio alle 17:30 con il titolo “Digressioni”. Questo discorrere assieme ci accompagnerà all’inizio del liveset di Fabio Tallo dal titolo "Cronache di polvere" che con i suoi paesaggi sonori ci porterà attraverso il tramonto in questa magica valle.

Voglio precisare che tutto questo è possibile grazie all’associazione Museo Diffuso Insediamento Sparso - MuDIS di Santadi, all’associazione Miniere di Rosas e al Comune di Narcao che credono in noi e in quello che facciamo.

Vi aspettiamo a Rosas amici, dove ogni cosa prenderà il suo posto.

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