FABIO PICCIONI
PHOTOGRAPHER

Fotografie: Alogenuri d'argento su Pini Larici

In mezzo a una delle prime foreste demaniali della Sardegna.

Qui alcuni esemplari di maestosi pini larici scattati con un apparecchio medio formato 6x7.

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Fotografie: Rallentare il tempo

In questa epoca in cui tutto corre trovo sempre più necessario il dovere di rallentare. Cercare di riappropriami del mio tempo rifuggendo dalle corse di tutti i giorni.

Ed è qui che la fotografia analogica mi viene a salvare.

É il caso di questa immagine. Qualche mese fa in un bel giorno di agosto sono andato a trovare il mio grande amico e artista sonoro Fabio Tallo nella sua casa a Serrenti. Appena arrivato mi faccio subito accogliere dalle tipiche architetture campidanesi che con quei porticati mi pare di varcare le soglie di tempi lontani. Le architetture però non sono le sole cose che mi accolgono, i genitori del mio amico hanno preparato un gran pranzo con prodotti locali e io sono molto contento di potermi immergere nella cultura del luogo.

Nel pomeriggio Tallo mi fa vedere il vecchio palazzo appartenente ai suoi trisavoli che io decido di immortalare con il mio banco ottico. Il processo è già partito ben prima che io monti l'apparecchio e tra scatti, appunti e chiacchierate passa il pomeriggio. Rientrato a casa come sempre queste immagini le lascio latenti negli chassis per un po e quando ritengo sia giunto il momento di riappropriarmene inizio a svilupparle, e qui riprendo il percorso. Una volta sviluppato attendo che le pellicole piane siano ben asciutte per stamparle su carta fotografica o scannerizzarle come in questo caso. E così alcuni mesi passano ma il percorso continua e questo permette in me di tenere sempre vivido e vicino il ricordo di quella bellissima giornata.

Questo processo ti obbliga a rispettare delle tempistiche producendo al contempo immagini uniche e non replicabili, nelle quali eventuali segni e difetti diventano valore aggiunto e segno distintivo di un processo personale che rispecchia in qualche modo il mio essere.

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Notizie: Fotografia Europea 2022: i progetti selezionati.

Simona Ghizzoni, Gloria Oyarzabal e Maxime Riché sono i vincitori dell'edizione 2022 del festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea: Fotografia Europea.

La kermesse nata a Reggio Emilia nel 2006 come strumento per riflettere sulle complessità della contemporaneità si svolge in diversi luoghi della città e oltre alle mostre principali offre un ricco programma di eventi, conferenze, proiezioni, workshop, letture portfolio e spettacoli site specific. Inoltre, un'evento collaterale chiamato Circuito OFF crea a sua volta una cascata di eventi su tutto il territorio coinvolgendo gallerie, associazioni, istituzioni pubbliche e soggetti privati.

Ogni edizione tratta un tema specifico che viene di volta in volta annunciato mediante una Open Call. Quella di quest'anno ha come tema "Un'invincibile estate". La direzione artistica del festival composta da Tim Clark, Diane Dufour e Walter Guadagnini ha tratto ispirazione da una frase del grande scrittore francese Albert Camus "Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate". Il tema apre a infinite possibili elaborazioni di non facile risoluzione.

Ma veniamo ai vincitori.

Simona Ghizzoni, Italia, presenta il lavoro "Isola" dove racconta del suo rapporto con la famiglia di origine, modificatosi a seguito del trasferimento nella casa natale dei suoi nonni sull’Appennino Emiliano durante il primo lockdown. La fotografa ci mostra però anche la sua nuova vita e il rapporto con suo figlio durante queste circostanze straordinarie in cui sta crescendo.

Gloria Oyarzabal, Spagna, con il suo "Usus Fructus Abusus" riflette sul concetto di museo e sul conflitto tra storia, memoria collettiva, diritti ed etica, conseguenze di un passato coloniale largamente depredatore. I musei sono stati e spesso rimangono i beneficiari della violenta espansione e dello sfruttamento del passato, responsabili di un immaginario stereotipato. L'artista si interroga sui concetti di proprietà, restituzione, riparazione e ricontestualizzazione.

Maxime Riché, Francia, con "Paradise" ci mostra la devastazione generata dagli incendi che ogni anno affligge la città di Paradise, California. Il fotografo francese ci racconta di coloro che hanno deciso di ricostruire il paradiso perduto rappresentando un luogo ora divenuto brutalmente inospitale. Attraverso l'uso di una pellicola a infrarossi l'artista ci porta ai confini tra documentario e finzione mostrandoci un luogo ferito per mano dell'uomo senza mai tralasciare la forza e la resilienza che dimorano in ognuno di noi.

Tutto questo e molto altro sarà visitabile nella città di Reggio Emilia a partire dal 29 aprile e fino al 12 giugno 2022.

Trovate tutte le info sul sito del festival.


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Tecnologia: La fine delle reflex

In una recentissima intervista al quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun il Presidente e CEO della Canon Fujio Mitarai ha ufficializzato la notizia che in tanti si aspettavano da tempo: la fine delle reflex. L'ammiraglia Canon EOS 1-DX Mark III rimane di fatto l'ultima single-lens reflex (srl) progettata e prodotta.

E quindi dopo che anche altri marchi, di cui tra gli ultimi Nikon, hanno comunicato la fine di un'era anche Canon decide di seguire la stessa strada.

Fujio Mitarai spiega che semplicemente il mercato si è definitivamente spostato sul segmento mirrorless e d'altronde si è arrivati ad una tecnologia tale per cui i nuovi corpi privi di specchio sono in grado di eguagliare le precedenti reflex.

Se andiamo a vedere il lavoro di Canon in questi ultimi anni infatti capiamo subito come, al pari degli altri marchi, il brand giapponese si sia spinto moltissimo nella ricerca e nello sviluppo di questo settore. Possiamo anche ammettere che ci sia arrivata un pò in ritardo rispetto ad altri brand ma ha già prodotto una tecnologia avanzata e affidabilissima.

Mentre la prima mirrorless ad ottiche intercambiabili EOS M prodotta da Canon nel 2012 era ancora destinata ad un uso non professionale, a partire dal 2018 con il lancio della EOS R, prima fullframe mirrorless a ottiche intercambiabili, Canon inizia a convogliare davvero tutte le sue energie sul mondo mirrorless. Voglio rassicurare subito chi ha un grande parco ottiche tradizionale che i nuovi corpi macchina mirrorless consentono di adattare praticamente tutte le ottiche di vecchia generazione con un piccolo adattatore.

I principali vantaggi costituiti da questi nuovi corpi macchina sono diversi. Quello della grandezza è un misunderstanding: in termini di misure i corpi macchina delle ammiraglie mirrorless non differiscono da quelli delle ammiraglie reflex. Se andiamo a confrontare invece i pesi ecco che sulle ammiraglie la differenza si fa già interessante, sulla mirrorless abbiamo circa 300 grammi in meno. Quello però che fa davvero la differenza sono altri dati. Innanzitutto la stabilizzazione del corpo macchina che adesso porta le fotocamere su di uno standard più elevato. Vi è la possibilità inoltre di sommare la stabilizzazione ottica presente sugli obiettivi con quella presente nel corpo macchina permettendo di scattare a mano libera a tempi prima inaccessibili senza treppiede. Altro grande vantaggio da non tralasciare è che grazie all'assenza dello specchio e del pentaprisma la distanza tra piano focale e centro ottico è ridotta e questo ha permesso la progettazione di ottiche di minori dimensioni e in termini di peso e ingombro nella borsa di un fotografo questo fa sicuramente la differenza. Altra grande innovazione è la messa a fuoco, attualmente semplicemente attraverso lo sguardo dell'occhio all'interno del mirino si può selezionare l'area specifica di messa a fuoco senza premere nessun pulsante o muovere nessuna leva.

Potrei continuare sulle caratteristiche ma il punto di questo mio articolo non vuole tanto essere quello di soffermarsi sulla tecnologia dell'ultimo momento quanto di fare una riflessione sul fatto che come è accaduto in passato con la fine della produzione delle fotocamere analogiche, siamo sicuramente di fronte ad un importante cambiamento.

E mentre da tempo c'è chi svende tutto il materiale reflex per acquistare quello mirrorless all'ultimo grido per altri si apre finalmente la possibilità di acquistare ottiche professionali a prezzi fino ad ora inaccessibili.

Ritengo sia comunque importante ricordare che ancora oggi esistono molti fotografi che come me utilizzano serenamente anche vecchi apparecchi fotografici di largo e medio formato senza necessariamente aver bisogno sempre dell'ultima tecnologia sulla terra. Dipende sempre da quale progetto si sta portando avanti e da quali esigenze si hanno di volta in volta. Inoltre oggi molti nuovi marchi, anche grazie alla tecnologia 3D, producono apparecchi a pellicola quasi come prima. Magari questo può essere argomento di un mio prossimo articolo.

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