FABIO PICCIONI

Fotografie: Gorno e le miniere della Val del Riso

Inseguendo le tracce della Vieille Montagne eccomi a contemplare la meravigliosa Laveria Riso, costruita nel 1914 per servire i minerali della Val del Riso per volere della società "The English Crown Spelter" prima di passare alla Vieille Montagne tra il 1925 e il 1926.

Nata per servire le miniere di piombo e zinco della Val del Riso, è un magnifico esempio di laveria flottazione minerali.

Ringrazio di cuore Fabrizio Scolari e l'Ecomuseo Miniere di Gorno per la gentilezza, la professionalità e la disponibilità a scorrazzare me e l'amico Dario Milani delle Miniere Turistiche del Lago di Como in giro tra valli e montagne.

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Fotografie: La storia nelle rocce

Osservazione di depositi cambriani in una miniera di piombo e zinco, nord Sardegna.

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Fotografie: Verso il sigillo

Esplorazione di un settore in frana in una miniera di galena argentifera.

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Fotografie: Argentiera, laveria per il trattamento del minerale.

Miniera dell'Argentiera, Sassari.

Veduta della laveria gravimetrica che riceveva minerali di piombo e zinco provenienti dai cantieri di miniera vecchia, poco più a sud-est attraverso Pozzo Podestà. Il minerale misto allo sterile veniva trasportato dal pozzo alla laveria attraverso vagoni trainati da muli e cavalli e spesso spinto dall'uomo. Il minerale misto era destinato alla laveria mediante la grande tramoggia ancora oggi visibile mentre lo sterile veniva trasportato più in fondo e riversato in discarica.

L'arricchimento del minerale nei primi tempi della miniera veniva effettuato a mano da donne e bambini mentre a partire da fine ottocento la laveria consentiva la separazione del minerale per lavaggio, sfruttando le differenze di peso specifico esistente tra i minerali e gli sterili connessi.

La laveria trattava fino a 42-45 tonnellate di grezzo al giorno, fornendo circa 18 tonnellate di minerale mercantile di cui 9/10 di blenda e 1/10 di galena.

I fanghi di lavorazione venivano scaricati direttamente in mare mentre il minerale concentrato partiva su barche a vela dalla spiaggia di San Nicola e trasportato fino a Porto Conte dove veniva trasferito su battelli che facevano rotta verso i porti del Nord Europa.

Il 2 giugno del 1951 ci fu un tragico incidente proprio sul lato mare della laveria in cui perse la vita l'operaio Mario Ravotti mentre eseguiva alcuni lavori all'esterno precipitando da un'altezza di circa 15 metri.

L'11 luglio 1962 la società Correboi presenta istanza per sospensione dei lavori e il 21 settembre 1963 viene accettata la rinuncia alla concessione.

Attualmente la laveria è stata parzialmente recuperata da lavori di restauro per poi essere nuovamente riabbandonata a se stessa.



Ringrazio Dott. Ottelli per le preziose informazioni storico/tecniche.

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Fotografie: laveria Lamarmora. Piombo e zinco sul mare

Nel 1897 a Nebida venne costruita la laveria idrogravimetrica Lamarmora per il trattamento del piombo e dello zinco provenienti dai vicini cantieri minerari attraverso una galleria passante e una teleferica.

Oltre agli impianti di classificazione e separazione dei minerali erano presenti dei forni ed un ambiente di stoccaggio. Sul livello del mare invece era presente un deposito e un molo per l'attracco delle imbarcazioni che venivano a prendere il minerale.

Nel 1910 Nebida contava circa 3000 persone di cui 1000 erano impiegate nelle miniere.

Oggi che le miniere hanno cessato la loro attività l'economia locale è in ginocchio e la laveria Lamarmora, simbolo di un territorio, ha già subito diversi crolli e se non viene fatto qualcosa subito al riguardo un altro pezzo di memoria della nostra isola andrà perso per sempre.

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