Notizie: Cade un pezzo di storia
date » 22-11-2022 10:44
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Dal mio amico Giovanni ho appena appreso della notizia del crollo della storica ciminiera dell'Alba Cementi, poi Cementir, a Porto Torres. Il forte vento di stanotte ha messo fine a un pezzo di storia della nostra regione.
Questo splendido cementificio nacque nel 1957 e rimase attivo fino al 1983, segnato dalla crisi del polo industriale.
Quello che mi dispiace è che viviamo in una nazione in cui si fanno cadere a pezzi questi elementi della storia anziché salvaguardarli, bonificarli e destinarli ad altro uso come tante volte ho ribadito e sperato anche in pubblico.
Per il
mio lavoro su Porto Torres ho ovviamente trascorso tanto tempo dentro quella fabbrica in quanto bellissimo esemplare di archeologia industriale. Sappiate inoltre che all'Alba Cementi feci la mia prima uscita fotografica di documentazione industriale, credo fosse il 2003 o giù di li.
Oggi è un giorno triste, oggi se va un pezzo di noi.
Fotografie: Giornate europee del Patrimonio 2022
date » 24-09-2022 09:13
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Nell'intento di dare lustro a tutti quegli elementi del nostro patrimonio che continuano a rimanere occultati agli occhi dei più auguro a tutti di passare delle buone Giornate Europee del Patrimonio.
Foto 1: Barigadu, centrale idroelettrica.
Foto 2: Sulcis-Iglesiente, miniera di piombo.
Foto 3: Nurra, fabbrica di calcestruzzi.
Foto 4: Nurra, cappella votiva.
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Fotografie: Giornata Internazionale della Fotografia 2022
date » 19-08-2022 10:57
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Buona Giornata Internazionale della Fotografia a tutti voi.
Oggi festeggio questa ricorrenza con un luogo a me molto caro, una fabbrica che era solita vedere tantissimi operai ogni giorno e che dava vita e speranza a tantissime famiglie nel nord Sardegna.
Fotografia: Storia delle macchine da cucire
date » 24-01-2022 19:03
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L'attività industriale della Necchi ebbe inizio dalle mente visionaria di Ambrogio Necchi che intraprese e continuò il mestiere di fonditore ereditato dal padre e dal nonno. Alla fine del 1880 prese in mano la fabbrica di famiglia nel centro di Pavia che dava lavoro a 170 operai e che costruiva pezzi di ricambio in ghisa per macchinari.
Nel 1919 Vittorio Necchi, figlio di Ambrogio, tornato dal fronte della prima guerra mondiale, e rimasto orfano di padre, si ritrovò sulle spalle la gestione dell'attività di famiglia. Inizialmente non aveva inclinazione per la meccanica ma era interessato soltanto agli studi classici, alla fotografia e all'allevamento di animali.
Dalla insistente richiesta di sua moglie per l'acquisto di una macchina per cucire gli venne l'idea di fabbricare una macchina per uso domestico utilizzando in parte la ghisa che producevano le fonderie di famiglia.
Un'idea pazzesca, che significava mettersi in competizione con macchine di rinomati marchi tedeschi, americani e russi.
Vittorio Necchi aprí così un piccolo stabilimento alla Torrettina, sulla via Vigentina con una quarantina di operai, dove prendendo spunto dalle macchine della concorrenza creò il modello "BD". I primi esemplari erano azionati a mano: attraverso una manovella applicata al volano, con la mano destra si produceva il movimento dell'ago, della spoletta e l'avanzamento per trascinamento del tessuto, mentre con la mano sinistra si controllava la sua posizione e l'indirizzamento.
Dopo qualche anno, superata l'iniziale diffidenza dei consumatori per il prodotto nazionale e offrendo un elevato rapporto qualità/prezzo si riscontrarono i primi risultati incoraggianti, tanto che nel 1924 la fabbrica si spostó nel nuovo sito di Piazza D'armi dove incremento sensibilmente la produzione.
La NECCHI divenne la macchina per cucire più imitata e ricercata in tutto il mondo. Dopo la seconda Guerra Mondiale, Necchi diventó la più grande fabbrica di macchine per cucire d'Italia: in grado di produrre piu di 1.000 macchine al giorno, con 4.500 dipendenti, 10.000 negozi di vendita ed un marchio conosciuto in tutto il Mondo.
*Questo testo è tratto dal sito ufficiale di Necchi Italia.