Eventi: È tempo di BìFoto Fest
date » 15-05-2023 14:23
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È per me ormai un momento dell’anno molto atteso quello in cui scrivo il pezzo per la nuova edizione del
BìFoto Fest, il
festival di fotografia di Mogoro nato dalla volontà di
Stefano Pia e
Vittorio Cannas nel 2011.
L’
edizione 2023 vede come protagonista chiave il grande
Guido Harari, fotografo, giornalista e critico musicale, membro dell’
Agenzia Contrasto, che dedica la sua vita in gran parte ai più svariati fenomeni musicali. Tra gli artisti da lui immortalati citiamo Bob Dylan, B.B. King, Paul McCartney, PFM, Giovanni Lindo Ferretti, Luciano Pavarotti, Frank Zappa, Lou Reed, Fabrizio de Andrè e tanti altri.
Ed è proprio dal cantautore genovese appena citato che i curatori del Festival lanciano la
call di questa edizione: “
Anime Salve”.
Dalle ceneri della pandemia i due fotografi dell’
alta Marmilla si sono reinventati e ormai è diventata una magnifica consuetudine quella dell’
esposizione fotografica all’aperto, nelle vie del paese. E così, come accade anche altrove, finalmente la Fotografia va oltre le sedi istituzionali collocando progetti al servizio dei cittadini tutti, come in ogni progetto partecipato che si rispetti.
Guido Harari porterà con se un’esposizione di
50 immagini tratte dal lavoro
Wall of Sound, reportage di proporzione globale. Le sue foto, assieme a quelle delle precedenti edizioni ormai divenute installazioni permanenti confermano il paese di Mogoro come
museo a cielo aperto nonché centro nevralgico della Fotografia in Sardegna.
Questa grande realtà è sostenuta dalla
Fondazione di Sardegna e dal
Comune di Mogoro e vi aspetta il 16 giungo 2023 per l’inaugurazione della sua
XIII Edizione, non perdetevela.





Articoli: Il mare di Stefano Pia
date » 03-05-2023 11:03
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Stefano Pia è uno di quei fotografi che come il sottoscritto sceglie di concentrare il proprio sguardo sulla propria isola, la
Sardegna.
Ed è proprio in Sardegna che si sviluppa il suo ultimo lavoro "
Ho visto una sirena volare", un racconto che si snoda nel mito omerico delle sirene attraverso uno
sguardo personale fatto di incontri fortuiti nelle acque dalla costa ovest. Una serie di scatti in bianco e nero ci tengono in bilico sul pelo dell'acqua come se la linea distintiva tra il sotto e il sopra fosse anche uno spartiacque tra realtà e dimensione onirica.
Il libro, edito da
Myphotoportal, è stato appena pubblicato ed ha una
tiratura limitata a 110 copie numerate e firmate ed è acquistabile direttamente sul
sito dell'autore.
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Fotografie: Società Agricola Pi'n'Pi, uno sguardo verso il futuro
date » 02-03-2023 12:55
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In
Sardegna, nella
Nurra più profonda, c'è chi ha
scommesso sul futuro e ha intrapreso un percorso virtuoso. Le persone di cui vi parlo sono
Andrea Piras e
Oscar Pilo che diversi anni fa hanno fondato ad
Olmedo la
Società Agricola Pi'n'Pi, esempio di
economia circolare a chilometro zero che parte dalla terra e arriva fino alle tavole dei ristoranti stellati.
Seguendo la filosofia della
Blue Economy teorizzata da Gunter Pauli che si basa sulla gestione di
ecosistemi ragionevoli e sulla
riduzione degli sprechi delle lavorazioni, i due giovani producono dei
funghi di altissima qualità
riciclando così i
fondi del caffè che recuperano dai bar della zona. Rispettando il loro interregno stagionale, l'inverno, Pi'n'Pi produce cardoncelli, antunna, cornucopia e djamor.
La "visione" dei due non finisce però qui, le materie "esauste" dopo la produzione vengono stese in casse di legno e attraverso una particolare specie di
lombrichi - i rossi californiani - viene creato un
compost eccezionale che permette a sua volta la
coltura dei micro-greens, fiori eduli di altissimo valore economico che vengono acquistati dai migliori ristoranti per arricchire le proprie portate o dai migliori bartenders per inventare nuovi cocktails.
Un'
attenzione circolare quella della giovane azienda sarda che a tutto questo affianca una produzione raffinatissima di
peperoncini di molteplici qualità e livelli di piccantezza, a prova di bomba.
Andrea e Oscar da tempo collaborano con altre piccole aziende e questo ha fatto si che si creasse una
filiera attenta al territorio e alle sue persone, capace di rispondere alle esigenze della clientela senza dover utilizzare pesticidi e plastiche e senza dover sottostare a regole di mercato orientate all'iper-produzione. Si produce quando si può produrre e fino a quando ce n'è, è questo che ci hanno insegnato i nostri antenati.
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Fotografie: Nelle montagne del Cixerri
date » 05-01-2023 11:24
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Io da sempre, ancor prima di fotografare, sento l’esigenza di vivere determinati luoghi in maniera intensa, di restare più a lungo, di tornarci tante volte. Si instaura così un rapporto fatto di rumori, di sensazioni, di profumi e altre innumerevoli cose. Quando un posto mi diventa familiare ecco, a quel punto mi sento pronto ad osservare, spettatore fortunato di una terra che è qui da molto prima di me e che resterà qui anche quando io non ci saro’più.
Prima della forma e anche della sostanza viene quindi l’esperienza, l’immersione. Senza di questo sento che sto solo attraversando qualcosa ma non mi rimane nulla di quel vissuto.
Ho scattato questa immagine appena uscito dalla tenda dopo una notte tempestosa in cui sembrava dovesse volare tutto via, li tra le montagne.
Fotografie: Tenores di Neoneli a Monte Baranta
date » 04-01-2023 11:25
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Qualche immagine scattata ai grandissimi Tenores di Neoneli all'interno del recinto torre del complesso megalitico prenuragico di Monte Baranta, Olmedo.
I Tenores di Neoneli sono tra i soggetti più rappresentativi della scena di canto a tenore, tipica dell'isola.
Monte Baranta è un sito prenuragico di importanza internazionale situato in territorio di Olmedo, nella Nurra.
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Fotografie: La Cupola. Dante Bini in Sardegna. Parte 1
date » 02-01-2023 15:21
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Nel 1964 il regista Michelangelo Antonioni mentre è sull'isola di Budelli in Sardegna per le riprese del suo film "Deserto Rosso" conosce un imprenditore che sta acquistando lotti di terreno sul mare per costruire un villaggio turistico in quella che oggi viene chiamata Costa Paradiso, a pochi chilometri da Trinità D'Agultu e Vignola. Antonioni fa un sopralluogo e scopre un paesaggio selvaggio (all'epoca) e decide di acquistare.
Passa qualche anno e l'allora compagna di vita nonché grande attrice Monica Vitti conosce un architetto, Dante Bini, che le parla di un progetto radicale nominato Binishell. La visione dell'architetto consiste in una cupola realizzata con un’unica colata di cemento gonfiata e sollevata grazie a una camera d’aria. La Vitti ne parla subito ad Antonioni e inizia la realizzazione di una residenza estiva dagli alti connotati architettonici.
Un edificio rivoluzionario e sostenibile che all'epoca crea di fatto un impatto ambientale pari a un terzo rispetto ad una abitazione di tipo tradizionale. Ma questa è solo una delle circa 1500 Binishell che l'architetto ha creato durante l'arco della sua carriera, un sistema che prevede l’utilizzo di una cassaforma pneumatica dinamica per abbattere tempi e costi del cantiere.
Negli anni sono tante le personalità che sono passate a trovarli per Costa Paradiso, tra i vari nomi citiamo Tonino Guerra, Andreji Tarkovskij, Macha Méril e Sergio Vacchi.
L'architetto modenese Lucio Fontana descrisse la casa come "una luna di cemento, magnifica e leopardiana, abbandonata sulle rive scoscese in Costa Paradiso" e nel 2014 Rem Koolhaas, curatore della XIV Biennale di Architettura di Venezia, definisce la Cupola "una delle architetture migliori degli ultimi cento anni".
Attualmente candidata ad entrare nel fondo FAI vive uno stato di abbandono semipermanente.
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Notizie: Buon fine dell'anno
date » 31-12-2022 14:46
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L’anno che sta per terminare è stato per me molto importante. Il mio progetto più grande, Land of Mines, ha ricevuto importanti riconoscimenti e questo mi ha fatto molto riflettere su quello che ho sempre pensato: ognuno deve seguire la propria strada e andare li dove lo porta il cuore. E da tanti anni ormai il mio cuore è là nelle miniere della Sardegna, terre selvagge e imprevedibili che conservano preziosamente una parte importante della storia della nostra isola. Non sono mai stato un’amante dei luoghi affollati e ho sempre preferito attraversare zone veramente poco frequentate. Questa condizione mi ha sempre aiutato a riflettere sull’essenza delle cose e su quello che è il mio piccolo percorso in questa grande terra, mantenendo sempre una situazione di equilibrio nella mia mente. Con gli anni poi Land of Mines si è anche evoluto, è cresciuto molto e si è necessariamente aperto verso l’esterno in quanto essendo fotografo ma non onnisciente ho cercato la collaborazione di persone che, come me, alle miniere pensano ogni sera quando vanno a dormire e alle quali la voglia di esplorare, conoscere e documentare non è mai venuta meno. La condivisione è importante per la crescita di ognuno di noi, la difficoltà sta nel saper incontrare le persone giuste. E io per fortuna di persone giuste ne ho incontrate parecchie e a loro va il mio più grande ringraziamento: Andrea, Giovanni, Daniele, Fiorella, Michele, Angelo, Martino, Massimo, Renato e Dario per citarne alcune, non potrei nominarle tutte. Credo che quest’anno poi in particolare gli eventi abbiano portato a cementare l’amicizia con lo Speleo Club Domusnovas, gruppo speleologico sardo che più di qualsiasi altro gruppo è stato lungimirante fin dagli albori della sua formazione per quanto riguarda le miniere, le loro grotte e la loro tutela. Loro hanno visto quel patrimonio prima di chiunque altro.
Il 2022 poi ha visto concretizzarsi un progetto che porto avanti con l’amico e artista sonoro Fabio Tallo a cui mi sento profondamente legato. Ci conosciamo dai tempi in cui entrambi suonavamo hardcore, lui nel sud Sardegna e io nel nord, e spessissimo condividevamo gli stessi palchi perché così funzionava la scena allora. Ultimamente mi ha dato un grande aiuto e supporto proprio con la sua musica per il progetto sulle miniere. Ecco, a proposito, con lui grazie anche alle miniere ci siamo ritrovati con alle spalle tanti anni di fotografia io e tanti anni di ricerca musicale lui e abbiamo deciso di dare vita a un progetto in cui suoni e immagini convivono cercando di indagare diverse tematiche del paesaggio sardo contemporaneo rimettendo in discussione quello che è il ruolo degli esseri umani in tutto questo. Diversi eventi site-specific si sono già svolti e sta per arrivare il momento in cui presenteremo questo progetto a voi, in cui cercheremo di dialogare con voi e di condividere assieme momenti speciali. Inoltre frequentare un musicista cosi peculiare ha ridestato in me la voglia di riprendere a suonare. Dopo una vita di batteria, anni fa mi ero avvicinato alla musica elettronica con l’idea di registrare i suoni delle miniere e del sottosuolo per poi processarli e creare un certo tipo di sonorità. Avevo anche iniziato a fare questo ma poi, per motivi di tempo, avevo parcheggiato la cosa. E se devo iniziare a mettere buoni propositi per il 2023 chissà che sia proprio il mio amico Fabio Tallo che, con le sue grandi riflessioni che adoro ascoltare, mi aiuti a rimettere in sesto il progetto e ad imparare a usare meglio il software di produzione musicale che tanto mi piace.
Posso anche considerarmi fiero del fatto di aver inseguito un sogno e di aver fondato, assieme ai miei amici Andrea e Giovanni, l’associazione culturale Luci sul Territorio, associazione no-profit che ha lo scopo di divulgare la fotografia e l’arte nell’ottica della tutela del territorio e delle sue storie e con l’intento di trovare un dialogo con le persone che vivono questo territorio. Abbiamo passato gli ultimi mesi di quest’anno a creare una squadra di persone e a definire un programma che vedrà la luce nel 2023. Intanto abbiamo già portato a casa alcune collaborazioni con l’amministrazione locale di Olmedo e se passeggiate per il paese potete ora vedere la prima parte di quella che è un progetto di valorizzazione del territorio olmedese attraverso delle gigantografie scattate dai diversi membri dell’associazione.
Anche per il mio progetto “Montiferru” è stato un anno importante perché grazie a MyPhotoPortal - un software web con dietro una grande persona che segue anche il mio sito - il mio lavoro di documentazione dei gravi incendi del luglio 2021 sono stati stampati su carta e i volumi sono attualmente già alla seconda ristampa visto che la prima ve la siete accaparrata in meno di una settimana.
Sono poi tanti altri i progetti che credo che svilupperò nel 2023, alcuni già praticamente completati, altri ancora in cantiere, ma per ora preferisco non svelarvi altro.
Il 2022 è stato pero’ anche un anno tosto, impegnativo sotto molteplici punti di vista, e come ogni anno alle belle cose si affiancano cose meno belle. Ci sono le preoccupazioni, i rischi e purtroppo ci sono anche i problemi di salute e alcune persone a cui tengo in particolare stanno male e a loro voglio dedicare il mio più grande augurio di guarigione, sperando che per loro e per tutti noi il 2023 sia un anno bello, di ripresa, di crescita, di vita.
Vi lascio con questa immagine proveniente da un altro mio progetto a lungo termine “Stagioni Diverse”, lavoro particolarmente introspettivo attraverso il quale in questi anni, grazie alla collaborazione di persone che si sono fatte ritrarre, indago il mio complesso e particolare rapporto con la natura e con il mondo che mi circonda. In questa micro sequenza osservo la bellezza di noi esseri umani, ma anche la nostra grande fragilità, perché quando il tempo è bello fioriamo e ci nutriamo del sole ma quando arriva la tempesta non è facile rimanere attaccati alle nostre radici. Nella foto: G.V. che ringrazio molto.
Buon anno a tutti voi e alle persone che vi sono care.