FABIO PICCIONI

Fotografie: Dentro alla storia dell'automobile italiana

Alcune vedute di uno degli stabilimenti della Isotta - Fraschini, una delle più grandi aziende automobilistiche di prestigio della storia italiana.

Nata attorno al 1880 da un'idea dei due fondatori, Cesare Isotta e Vincenzo Fraschini, questa grande azienda si fuse nel 1955 con la Breda Motori da cui nacque la "F.A. Isotta Fraschini e Motori Breda" per poi passare a "Isotta Fraschini Motori" fino alla sua completa dismissione sul finire degli anni '80.

Ecco qui un documentario realizzato nel 2002 proveniente dall'Archivio Storico CBL Movie Italia Saronno

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Fotografie: Gorno e le miniere della Val del Riso

Inseguendo le tracce della Vieille Montagne eccomi a contemplare la meravigliosa Laveria Riso, costruita nel 1914 per servire i minerali della Val del Riso per volere della società "The English Crown Spelter" prima di passare alla Vieille Montagne tra il 1925 e il 1926.

Nata per servire le miniere di piombo e zinco della Val del Riso, è un magnifico esempio di laveria flottazione minerali.

Ringrazio di cuore Fabrizio Scolari e l'Ecomuseo Miniere di Gorno per la gentilezza, la professionalità e la disponibilità a scorrazzare me e l'amico Dario Milani delle Miniere Turistiche del Lago di Como in giro tra valli e montagne.

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Eventi: Land of Mines in mostra a Milano @Fondazione AEM

In mostra a Milano dal 14 settembre al 13 ottobre presso Fondazione AEM con il mio lavoro LAND OF MINES, vincitore del primo premio per l'AIPAI PHOTO CONTEST.

Vernissage: giovedì 14 settembre ore 18

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Fotografia: Storia delle macchine da cucire


L'attività industriale della Necchi ebbe inizio dalle mente visionaria di Ambrogio Necchi che intraprese e continuò il mestiere di fonditore ereditato dal padre e dal nonno. Alla fine del 1880 prese in mano la fabbrica di famiglia nel centro di Pavia che dava lavoro a 170 operai e che costruiva pezzi di ricambio in ghisa per macchinari.

Nel 1919 Vittorio Necchi, figlio di Ambrogio, tornato dal fronte della prima guerra mondiale, e rimasto orfano di padre, si ritrovò sulle spalle la gestione dell'attività di famiglia. Inizialmente non aveva inclinazione per la meccanica ma era interessato soltanto agli studi classici, alla fotografia e all'allevamento di animali.

Dalla insistente richiesta di sua moglie per l'acquisto di una macchina per cucire gli venne l'idea di fabbricare una macchina per uso domestico utilizzando in parte la ghisa che producevano le fonderie di famiglia.

Un'idea pazzesca, che significava mettersi in competizione con macchine di rinomati marchi tedeschi, americani e russi.

Vittorio Necchi aprí così un piccolo stabilimento alla Torrettina, sulla via Vigentina con una quarantina di operai, dove prendendo spunto dalle macchine della concorrenza creò il modello "BD". I primi esemplari erano azionati a mano: attraverso una manovella applicata al volano, con la mano destra si produceva il movimento dell'ago, della spoletta e l'avanzamento per trascinamento del tessuto, mentre con la mano sinistra si controllava la sua posizione e l'indirizzamento.

Dopo qualche anno, superata l'iniziale diffidenza dei consumatori per il prodotto nazionale e offrendo un elevato rapporto qualità/prezzo si riscontrarono i primi risultati incoraggianti, tanto che nel 1924 la fabbrica si spostó nel nuovo sito di Piazza D'armi dove incremento sensibilmente la produzione.

La NECCHI divenne la macchina per cucire più imitata e ricercata in tutto il mondo. Dopo la seconda Guerra Mondiale, Necchi diventó la più grande fabbrica di macchine per cucire d'Italia: in grado di produrre piu di 1.000 macchine al giorno, con 4.500 dipendenti, 10.000 negozi di vendita ed un marchio conosciuto in tutto il Mondo.

*Questo testo è tratto dal sito ufficiale di Necchi Italia.

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